Storia della Parrocchia di Busiago

dedicata a San Bernardino da Siena

La caratteristica saliente di Busiago è che questo villaggio viene associato fin dal Medioevo alla famiglia padovana dei Mussato. Negli antichi statuti risulta, all’anno 1278, che Busiago era di proprietà del Vescovo di Padova, che lo aveva concesso in feudo a Viviano Mussato. Si trattava di una proprietà terriera molto estesa, sulla quale insisteva una villa rurale dotata di granai per la conservazione dei prodotti agricoli, recintata da mura e relativo fossato per la difesa da malintenzionati. I Mussato furono proprietari in Busiago fino al 1820, quindi per oltre 500 anni, e tutta la storia del borgo gira attorno a questa famiglia. 

Anche la parrocchia associa la sua storia a quella dei feudatari Mussato: l’origine della chiesa risulta infatti diversa dalle altre due che compongono l’Unità pastorale. Mentre Campo San Martino e Marsango sono già menzionate nel 1297 come parrocchie preesistenti, sottoposte alla pieve di Curtarolo, la chiesa di Busiago viene edificata molto più tardi, nel 1461 dal nobile Galeazzo Mussato, per agevolare la popolazione che abitava il suo feudo nell’accesso ai servizi religiosi. Lo stesso papa Pio II ne concesse lo juspatronato, ovvero la facoltà di eleggere direttamente i parroci, alla famiglia Mussato. Il territorio della nuova parrocchia venne ritagliato dalle parrocchie contermini: Campo San Martino, Marsango, Arsego e Villa del Conte. Vi fu da subito aggregata anche la località di Busiago Vecchio con Casere, detta Busiago del Piovego, fino allora compresa nel territorio parrocchiale di Arsego. Questa aggregazione non fu subito accettata dagli abitanti, che non erano contadini delle terre dei Mussato, ma della famiglia veneziana Querini. Erano da sempre abituati a frequentare la chiesa di Arsego, anche per la presenza di una buona strada, mentre per Busiago Nuovo esisteva solo un viottolo molto fangoso e impraticabile d’inverno.

Sorse per questo una contesa, della quale si parla costantemente nelle visite pastorali che si succedettero.

Nella visita del 1647 il vescovo Giorgio Cornaro viene chiamato a giudicare sulla controversia di cui sopra, tra il parroco e gli abitanti di Busiago del Piovego. Questi difendono le loro ragioni, ma il vescovo decreta che devono frequentare la parrocchia di Busiago, della quale formalmente fanno parte. Intima inoltre al parroco di Arsego di non somministrare loro i sacramenti, pena la sospensione a divinis.

La questione si ripresenta nelle visita del 1669, mentre non se ne parla più nelle successive, segno che lo strappo è finalmente ricucito. Le visite del 1680 e 1695 sono condotte dal vescovo Gregorio Barbarigo, divenuto santo recentemente, nel 1960, su proclamazione di papa Giovanni XXIII. Nella prima delle due si fa cenno a una reliquia di San Valentino, conservata in una teca dorata donata da Giulio Mussato, mentre il campanile risulta da poco restaurato dai danni di un fulmine.

La visita del 1775 presenta un fatto emblematico: il vescovo Nicolò Giustiniani, attardatosi in parrocchia, passò la notte ospite di Villa Mussato. Anche nel 1819 avvenne lo stesso col vescovo Francesco Dondi dell’Orologio, che pernottò dai Mussato per continuare l’indomani la visita a Marsango. Questo legame del vescovo coi Mussato è con tutta probabilità conseguenza dell’influenza medievale del vescovo come proprietario del feudo Mussato, estesa per antica consuetudine fino all’ottocento.

Nel 1841 il vescovo Modesto Farina procede alla consacrazione della chiesa, con una cerimonia tenuta il 31 ottobre.

Quasi a fine secolo, nel 1898 viene innalzato un nuovo campanile, in luogo del precedente abbattuto. Su di esso vengono montate tre nuove campane, consacrate dal vescovo Pellizzo nel 1912.

Nella visita del 1925 il vescovo si reca anche a Busiago Vecchio per un sopralluogo all’oratorio dedicato alla Natività di Maria Vergine, costruito dalla devozione popolare nel 1888 e già provvisto di sacrestia e campanile a forma di torre medievale.

La storia più recente della parrocchia è tutta incentrata sulla costruzione della nuova chiesa, avvenuta subito dopo la fine della II^ Guerra Mondiale. Su questo fatto possediamo una bella pubblicazione scritta a più mani dai parrocchiani: “Busiago al suo parroco – Consacrazione della chiesa 9-10 settembre 1978”.

Cronologia minima

1278 – Busiago viene nominato negli antichi statuti come proprietà del vescovo di Padova, in feudo alla nobile famiglia padovana di Viviano Mussato. I Mussato rimarranno proprietari di Busiago fino al 1820, per oltre 500 anni.

1461 – Galeazzo Mussato edifica la chiesa, ad uso della comunità di Busiago. Nello stesso anno il papa Pio II la innalza al ruolo di Parrocchiale.

1647 e 1669 – In entrambe queste visite pastorali il vescovo è chiamato a giudicare sull’abitudine degli abitanti di Busiago Vecchio e Busiago del Piovego di continuare a frequentare la loro vecchia parrocchia di Arsego. Diffida del Vescovo al parroco di Arsego a somministrare loro i sacramenti, pena la sospensione a divinis.

1756 – La parrocchiale viene parzialmente rimodernata.

1841 - 31 ottobre: Il vescovo procede alla consacrazione della chiesa.

1888 – Viene terminata la costruzione dell’oratorio di Busiago Vecchio, iniziato da Girolamo Gottardello nel 1872.

1898 – Si inizia la costruzione del nuovo campanile.

1931 - 22 settembre: Viene inaugurata la Sala della Dottrina Cristiana, intitolata a San Giovanni Bosco

1952 - 11 ottobre: Il vescovo mons Girolamo Bortignon impartisce la benedizione alla nuova chiesa terminata.

1970 – Busiago dispone del suo cimitero. In precedenza esisteva un cimitero unico per Marsango e  Busiago.

1978 - 9 settembre: Solenne consacrazione della nuova chiesa parrocchiale.

1998 - 3 maggio: Viene posata la prima pietra del nuovo Patronato, costruito utilizzando la preesistente Sala della Dottrina Cristiana San Giovanni Bosco.

2007 – L’oratorio di Busiago Vecchio viene dotato di una preziosa Via Crucis opera dello scultore Remo Hofer di Ortisei.

2018 - 3 giugno: Presso l’oratorio di Busiago Vecchio, inaugurazione di una statua dedicata a Padre Fulgenzio Campello.